giovedì 11 dicembre 2014

Il mondo per l'uomo non l'uomo per il mondo.

Avere una visione della vita e del suo futuro non è dote comune: oggi è diventata una rarità. Fino al secolo scorso l'uomo, bene o male ha governato il mondo. Tra alti e bassi il progresso civile e umano ha continuato il suo lento percorso. Poi è arrivata la globalizzazione e all'improvviso l'uomo ha perso il controllo su quanto stava accadendo. Al suo posto sono saliti al potere la finanza, il mercato, il dio Profitto. Ed è accaduto l'irreparabile: e siccome "la globalizzazione non è governabile" il mondo ne sta pagando le conseguenze. Così la ricchezza è sempre più in mano a poche persone mentre la povertà e la miseria dilagano inesorabilmente anche tra la nostra gente. Serve con urgenza un'altra idea di mondo. Serve scuotersi dall'indifferenza per indignarsi e reagire.

martedì 16 settembre 2014

Lavoro: a quando il cambiamento di verso?

Oggi, con le attuali leggi sul lavoro si può fare di tutto: disdire il contratto nazionale ed imporre un contratto privato al ribasso sia come denaro che come diritti; chiedere la riduzione degli stipendi del 10/30 %; si può cancellare diritti acquisiti o fare contratti di solidarietà con riduzione fino al 40% dell'orario di lavoro; si può licenziare in caso di crisi senza grossi problemi. Manca solo l'abolizione dello statuto dei lavoratori (in particolare dell'articolo 18) ed il ripristino della schiavitù e si è toccato il fondo.
A che serve aver dato 80 euro ai lavoratori più disagiati quando poi le proposte che si fanno vanno verso la riduzione dei salari e dei diritti? 

Dov'è la giustizia e l'equità sociale?
I lavoratori dipendenti sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto per la crisi economica e molti oggi sono senza lavoro e senza copertura degli ammortizzatori sociali, disperati perché la ripresa non accenna a venire.
C'è bisogno di una riforma del lavoro e di un piano industriale nazionale che permettano il rilancio dell'economia e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Di proposte serie ce ne sono: contratto unico (tempo indeterminato) a tutele crescenti, la riduzione concordata dell'orario di lavoro: lavorare di meno per lavorare tutti. Altre vanno cercate e concordate con le parti sociali (sburocratizzazione, organizzazione del lavoro, riduzione della tassazione, ecc...).
Non vedo niente di tutto questo nell'azione e nelle proposte del governo: solo il desiderio di compiacere gente come Alfano e Sacconi che sono tra i maggiori responsabili dello sfacelo economico in cui ci troviamo.
E per favore, basta con la tiritera dei lavoratori tutelati contro quelli senza tutele. Il precariato l'ha inventato la politica, non certo il sindacato. E non è togliendo a chi ha, dando poco o nulla a chi non ha, che si risolvono le disuguaglianze.

martedì 2 settembre 2014

Un'altra idea di scuola è possibile - Da “Una collana di perle dal Sudafrica” di Monica Gozzini Turelli

PARTIRE
Era un giorno all’inizio di un’estate, passeggiavo fuori dal cortile della scuola. 
Fermandomi sotto il portico, presso la finestra di una classe attendendo il mio turno di ricevimento, udii le parole pronunciate da una professoressa, allorché illustrava ad una madre la situazione del figlio che stava finendo la terza classe della scuola media. 
Prima di tendere l’orecchio all’ascolto del significato delle parole, mi lasciai cullare dalla melodia, dal tono e dalle inflessioni della voce dell’insegnante, che stava suggerendo ed indirizzando il genitore alla scelta della scuola superiore del figlio. 
Le parole hanno strati di significati, e a volte il come si dice, riporta un significato diverso da ciò che si dice. -Ah-, disse la professoressa alla madre seduta in ascolto, -suo figlio Gabriele è senz’altro da liceo!-. 
La voce della professoressa era squillante, il portamento eretto, petto gonfio, si poteva leggere anche dalla postura del corpo una dichiarata soddisfazione. Gabriele doveva essere quel tipo di alunno bravo, che rende orgoglioso l’insegnante. 
L’insegnante si sentiva appagata, sembrava proprio felice. 
Poi arrivò il turno della madre di Silvano e la professoressa questa volta usò un tono confidenziale, quasi sommesso, come quando si sa che ti è capitata una sfortuna, ma vuoi sdrammatizzare e dire all’altro, che se anche ti è capitata una sfortuna, in fondo, in tutto c’è qualcosa di buono... 
-Silvano è un bravo ragazzo, buono...ehm...fa fatica. Premetto che noi abbiamo

mercoledì 20 agosto 2014

Overshoot day 2014: un'occasione per fermarsi e riflettere

Ogni anno pubblico la data dell'overshoot day. 
Nel 2013 fu il 20 agosto oggi il 19. In Italia consumiamo più di 4 volte le risorse disponibili sul nostro territorio. Una riflessione andrebbe fatta. 
Lo storico delle date dell’Earth Overshoot Day parla chiaro in merito al continuo progredire nel consumo di risorse naturali da parte dell’umanità. 
 "Nel 1987 l’Ecological Debt Day è giunto il 19 dicembre, nel 1990 il 7 dicembre e nel 1995 il 21 novembre. La progressione è continuata a grandi balzi, tanto che l’Earth Overshoot Day 2005 si è verificato il 20 ottobre. Passo indietro nel 2007 quando la giornata è venuta a cadere il 26 ottobre, ma poi, nel 2008, abbiamo avuto l’Earth Overshoot Day il 23 settembre, e l’anno successivo il 25 settembre. 
Dopodiché un nuovo balzo nel consumo di risorse: nel 2010 l’Ecological Debt Day si è registrato il 21 agosto, per poi cadere dopo, il 27 di settembre, nel 2011. Poi di nuovo un notevole aumento nel consumo di risorse ha riportato la giornata in agosto. 
Nel 2012 l’Earth Overshoot Day si è verificato il 22 agosto, nel 2013 il 20 e quest’anno, come abbiamo visto oggi, il 19 agosto 2014". 
E' urgente quindi riconoscere che questa economia fondata sul trinomio Pil - Consumo - Profitto ha fallito miseramente: ad oggi sono quasi un miliardo le persone che soffrono la fame. Secondo le ultime stime dell'Onu "la fame continua ad espandersi anno dopo anno: ogni giorno muoiono 24.000 persone per un totale di 35 milioni di decessi ogni anno (oltre 3 milioni dei quali sono bambini al di sotto dei 5 anni)". “La forbice tra ricchi e poveri nel mondo si allarga sempre di più. Pochi forse sanno, che gli 85 uomini più ricchi del pianeta detengono una ricchezza pari a quella di metà della popolazione mondiale. (rapporto di ricerca Working for The Few, diffuso dall'ong Oxfam alla vigilia del World Economic Forum di Davos. Lo studio intreccia la lista dei milionari stilata da Forbes nel 2013 con un rapporto Credit Swisse, il Global Wealth Report 2013, che analizza i trend della ricchezza globale)”.
“Nel nostro paese il 10 per cento delle famiglie italiane più ricche possiede nel 2012 il 46,6 per cento della ricchezza netta familiare totale, contro il 45,7 per cento del 2010” - Dati Bankitalia riferiti al 2012
Globalizzazione e finanza hanno

martedì 5 agosto 2014

Quando eravamo giovani

Scrive in un suo bellissimo post Pippo Civati: "Quando eravamo giovani, volevamo scelte nette, pulite, chiare. Prendevamo le distanze da tutti gli inciucisti, veri o presunti (perché a volte era quasi un vezzo, quello dell’inciucio). Rileggevamo Foucault e quella cosa del dire-il-vero e del parresiasta e ci vantavamo dello stile da non perdere, di non dire le bugie, di non fare facile propaganda. 
Non ci piaceva la strumentalità, l’azzardo, la furbizia, ci piaceva essere così, a costo di passare per pirla. Chiedevamo un rinnovamento profondo, non solo a parole, delle strutture stesse della politica e della società". (qui la versione integrale
Quando ero giovane io (ho 18 anni più di Pippo) ero convinto che la mia generazione avrebbe rivoluzionato il mondo, che tutto sarebbe cambiato e che noi ne saremmo stati gli artefici. 
"Perchè a vent' anni è tutto ancora intero, perchè a vent' anni è tutto chi lo sa, a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell' età, oppure allora si era solo noi non c' entra o meno quella gioventù: di discussioni, caroselli, eroi quel ch'è rimasto dimmelo un po' tu..." (cit. Eskimo F. Guccini) 
Sono passati quasi quarant'anni, il mondo non sono ancora riuscito a cambiarlo, ma nonostante tutto non mi arrendo e credo ancora che insieme #èPossibile farlo.

martedì 29 luglio 2014

Omofobia, la mappa dell'odio in Europa E l'Italia è il Paese che discrimina di più

mercoledì 23 luglio 2014

Un'altra idea di mondo

http://www.unaltraideadimondo.it/index.html
Mentre a Roma sembra che il problema principale del paese sia la riforma del senato, la crisi economica continua a mordere e i posti di lavoro continuano a diminuire. Il Pil previsto per quest'anno ad un +0,8% pare non andrà oltre uno striminzito +0,3%.  I dati Istat sulla nostra economia non danno molte speranze per una ripresa che appare ancora lontana.
Nessuno sembra voler vedere che questa crisi non è solo economica ma di sistema. Un sistema economico ed una visione di mondo non più sostenibili che in questi anni, sotto la dittatura del trinomio consumo/profitto/Pil  e di una globalizzazione che si può "solo subire e non controllare", ha visto la finanza creativa sostituirsi all'economia reale passando dai beni reali ai beni virtuali. Un sistema che invece di redistribuire la ricchezza con giustizia ed equità ha aumentato la differenza tra ricchi e poveri:
  • “La forbice tra ricchi e poveri nel mondo si allarga sempre di più. Pochi forse sanno, che gli 85 uomini più ricchi del pianeta detengono una ricchezza pari a quella di metà della popolazione mondiale. (rapporto di ricerca Working for The Few, diffuso dall'ong Oxfam alla vigilia del World Economic Forum di Davos. Lo studio intreccia la lista dei milionari stilata da Forbes nel 2013 con un rapporto Credit Swisse, il Global Wealth Report 2013, che analizza i trend della ricchezza globale)”. 
  • “Nel nostro paese il 10 per cento delle famiglie italiane più ricche possiede nel 2012 il 46,6 per cento della ricchezza netta familiare totale, contro il 45,7 per cento del 2010” - Dati Bankitalia riferiti al 2012 
Un sistema che non tiene conto del consumo delle risorse che il nostro pianeta ci mette a disposizione. Risorse che non sono illimitate:
  • Il 20 agosto del 2013 (nel 2012 era il 23 agosto): l'umanità ha finito di consumare le risorse che il nostro pianeta è in grado di produrre in un anno in modo sostenibile e quindi, per arrivare al 31 dicembre, inizia a consumare le scorte, il “capitale natura”, impoverendolo. I dati del Global Footprint Network’s mostrano che ora stiamo usando le risorse ecologiche e i servizi naturali ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo.
Se poi guardiamo alla situazione nella nostra provincia (Brescia) sono tante le aziende che chiudono e che operano riduzioni drastiche di stipendi cancellando, in un colpo solo, diritti acquisiti da anni di lotte sindacali; spesso, copiando l'ad della Fiat Marchionne (quello da sostenere senza se e senza ma), si disdicono i contratti nazionali e si impongono contratti privati che mettono i lavoratori su un piano di "nuova schiavitù".
E' evidente che così non si può andare avanti, non possiamo continuare a mettere le toppe ad un sistema che non è più in grado di garantire un futuro dignitoso alla maggior parte della popolazione mondiale.
E' necessario trovare "insieme" nuove domande, nuove proposte, nuove soluzioni: una nuova idea di mondo che rimetta al centro l'uomo, il suo benessere e la sua felicità.
Quel che proverò a fare nel mio blog è raccontare quanti stanno già lavorando con impegno a questo progetto cominciando oggi a segnalare l'associazione "Un altra idea di mondo"  nata da un'idea di Laura Puppato nell'aprile del 2014. Qui potete trovare il manifesto dell'associazione, qui lo statuto e qui la pagina per iscriversi.
Se qualcuno vuole suggerire testi, libri, articoli, progetti, idee, ecc... che si prefiggono di promuovere un altra idea di mondo puo farlo scrivendo a questo indirizzo: massimo.balliana@gmail.com .

domenica 20 luglio 2014

Con disciplina ed onore

In questi giorni vedo l'affannarsi di molti a dibattere della sentenza di appello del processo Ruby.
C'è che dice è una sentenza che riabilita Silvio Berlusconi, chi dice "le sentenze non si criticano, si accettano". Altri leggono in questa assoluzione complotti politici di tutti i tipi. Altri ancora immaginano che la sentenza sia frutto dell'influenza dei . C'è che si perde in interminabili commenti per dimostrare l'innocenza o la colpevolezza di Berlusconi.
Io credo che a parlare siano i fatti:
Ruby era minorenne e nipote di Mubarack.
Silvio Berlusconi, nel suo ruolo di presidente del consiglio, è stato male informato sulla parentela e sull'età della ragazza, con la quale si è intrattenuto simpaticamente qualche sera ad Arcore, ha quindi chiamato la questura senza alcuna richiesta impositiva ma solo per impedire un incidente diplomatico.
Ricordo che questa tesi ha ricevuto l'imprimatur di un voto alla camera.
In un articolo del Corriere della sera di Luigi Ferrarella si legge: "I giudici milanesi assolvono dall’accusa di prostituzione minorile Berlusconi "perché il fatto non costituisce reato", cioè perché nell’imputato mancava l’elemento psicologico che trasforma una condotta (pur verificatasi) in un illecito penale, in questo caso la consapevolezza che la ragazza fosse minorenne. 
Per quanto riguarda la concussione, reato del pubblico ufficiale che abusa della sua qualità per costringere qualcuno a dargli indebitamente una utilità Berlusconi è stato assolto con la formula «perché il fatto non sussiste»". 
Questo dicono i fatti e i giudici ci dicono che non sono penalmente rilevanti. 
Permettetemi solo la citazione dell'art. 54 della nostra Costituzione: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore".

sabato 19 luglio 2014

Questo messaggio lo dedichiamo ai folli

Questo messaggio lo dedichiamo ai folli. 
A tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. 
Potete citarli. Essere in disaccordo con loro. 
Potete glorificarli o denigrarli, ma l'unica cosa che non potete fare è ignorarli. 
Perché riescono a cambiare le cose. 
E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
 (M. Ghandi)

giovedì 17 luglio 2014

Rispetto, questo sconosciuto

Non smetterò mai di dirlo: in una vera democrazia gli avversari politici non sono nemici da abbattere ma persone con cui confrontarsi con passione, onestà e trasparenza, nel pieno rispetto reciproco di idee e posizioni politiche. 
Diversamente ci arrenderemo ad uno dei lasciti peggiori del berlusconismo: chi vince piglia tutto, gli avversari sono nemici da distruggere non col confronto ma con attacchi personali.
Basta con "il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto è un dio che è morto (...) con gli odi di partito dio è morto..." così scriveva Guccini in una sua famosa canzone degli anni '60.
Basta sostituire dio con democrazia ... ed è tutto chiaro.