martedì 29 luglio 2014

Omofobia, la mappa dell'odio in Europa E l'Italia è il Paese che discrimina di più

mercoledì 23 luglio 2014

Un'altra idea di mondo

http://www.unaltraideadimondo.it/index.html
Mentre a Roma sembra che il problema principale del paese sia la riforma del senato, la crisi economica continua a mordere e i posti di lavoro continuano a diminuire. Il Pil previsto per quest'anno ad un +0,8% pare non andrà oltre uno striminzito +0,3%.  I dati Istat sulla nostra economia non danno molte speranze per una ripresa che appare ancora lontana.
Nessuno sembra voler vedere che questa crisi non è solo economica ma di sistema. Un sistema economico ed una visione di mondo non più sostenibili che in questi anni, sotto la dittatura del trinomio consumo/profitto/Pil  e di una globalizzazione che si può "solo subire e non controllare", ha visto la finanza creativa sostituirsi all'economia reale passando dai beni reali ai beni virtuali. Un sistema che invece di redistribuire la ricchezza con giustizia ed equità ha aumentato la differenza tra ricchi e poveri:
  • “La forbice tra ricchi e poveri nel mondo si allarga sempre di più. Pochi forse sanno, che gli 85 uomini più ricchi del pianeta detengono una ricchezza pari a quella di metà della popolazione mondiale. (rapporto di ricerca Working for The Few, diffuso dall'ong Oxfam alla vigilia del World Economic Forum di Davos. Lo studio intreccia la lista dei milionari stilata da Forbes nel 2013 con un rapporto Credit Swisse, il Global Wealth Report 2013, che analizza i trend della ricchezza globale)”. 
  • “Nel nostro paese il 10 per cento delle famiglie italiane più ricche possiede nel 2012 il 46,6 per cento della ricchezza netta familiare totale, contro il 45,7 per cento del 2010” - Dati Bankitalia riferiti al 2012 
Un sistema che non tiene conto del consumo delle risorse che il nostro pianeta ci mette a disposizione. Risorse che non sono illimitate:
  • Il 20 agosto del 2013 (nel 2012 era il 23 agosto): l'umanità ha finito di consumare le risorse che il nostro pianeta è in grado di produrre in un anno in modo sostenibile e quindi, per arrivare al 31 dicembre, inizia a consumare le scorte, il “capitale natura”, impoverendolo. I dati del Global Footprint Network’s mostrano che ora stiamo usando le risorse ecologiche e i servizi naturali ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo.
Se poi guardiamo alla situazione nella nostra provincia (Brescia) sono tante le aziende che chiudono e che operano riduzioni drastiche di stipendi cancellando, in un colpo solo, diritti acquisiti da anni di lotte sindacali; spesso, copiando l'ad della Fiat Marchionne (quello da sostenere senza se e senza ma), si disdicono i contratti nazionali e si impongono contratti privati che mettono i lavoratori su un piano di "nuova schiavitù".
E' evidente che così non si può andare avanti, non possiamo continuare a mettere le toppe ad un sistema che non è più in grado di garantire un futuro dignitoso alla maggior parte della popolazione mondiale.
E' necessario trovare "insieme" nuove domande, nuove proposte, nuove soluzioni: una nuova idea di mondo che rimetta al centro l'uomo, il suo benessere e la sua felicità.
Quel che proverò a fare nel mio blog è raccontare quanti stanno già lavorando con impegno a questo progetto cominciando oggi a segnalare l'associazione "Un altra idea di mondo"  nata da un'idea di Laura Puppato nell'aprile del 2014. Qui potete trovare il manifesto dell'associazione, qui lo statuto e qui la pagina per iscriversi.
Se qualcuno vuole suggerire testi, libri, articoli, progetti, idee, ecc... che si prefiggono di promuovere un altra idea di mondo puo farlo scrivendo a questo indirizzo: massimo.balliana@gmail.com .

domenica 20 luglio 2014

Con disciplina ed onore

In questi giorni vedo l'affannarsi di molti a dibattere della sentenza di appello del processo Ruby.
C'è che dice è una sentenza che riabilita Silvio Berlusconi, chi dice "le sentenze non si criticano, si accettano". Altri leggono in questa assoluzione complotti politici di tutti i tipi. Altri ancora immaginano che la sentenza sia frutto dell'influenza dei . C'è che si perde in interminabili commenti per dimostrare l'innocenza o la colpevolezza di Berlusconi.
Io credo che a parlare siano i fatti:
Ruby era minorenne e nipote di Mubarack.
Silvio Berlusconi, nel suo ruolo di presidente del consiglio, è stato male informato sulla parentela e sull'età della ragazza, con la quale si è intrattenuto simpaticamente qualche sera ad Arcore, ha quindi chiamato la questura senza alcuna richiesta impositiva ma solo per impedire un incidente diplomatico.
Ricordo che questa tesi ha ricevuto l'imprimatur di un voto alla camera.
In un articolo del Corriere della sera di Luigi Ferrarella si legge: "I giudici milanesi assolvono dall’accusa di prostituzione minorile Berlusconi "perché il fatto non costituisce reato", cioè perché nell’imputato mancava l’elemento psicologico che trasforma una condotta (pur verificatasi) in un illecito penale, in questo caso la consapevolezza che la ragazza fosse minorenne. 
Per quanto riguarda la concussione, reato del pubblico ufficiale che abusa della sua qualità per costringere qualcuno a dargli indebitamente una utilità Berlusconi è stato assolto con la formula «perché il fatto non sussiste»". 
Questo dicono i fatti e i giudici ci dicono che non sono penalmente rilevanti. 
Permettetemi solo la citazione dell'art. 54 della nostra Costituzione: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore".

sabato 19 luglio 2014

Questo messaggio lo dedichiamo ai folli

Questo messaggio lo dedichiamo ai folli. 
A tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. 
Potete citarli. Essere in disaccordo con loro. 
Potete glorificarli o denigrarli, ma l'unica cosa che non potete fare è ignorarli. 
Perché riescono a cambiare le cose. 
E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
 (M. Ghandi)

giovedì 17 luglio 2014

Rispetto, questo sconosciuto

Non smetterò mai di dirlo: in una vera democrazia gli avversari politici non sono nemici da abbattere ma persone con cui confrontarsi con passione, onestà e trasparenza, nel pieno rispetto reciproco di idee e posizioni politiche. 
Diversamente ci arrenderemo ad uno dei lasciti peggiori del berlusconismo: chi vince piglia tutto, gli avversari sono nemici da distruggere non col confronto ma con attacchi personali.
Basta con "il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto è un dio che è morto (...) con gli odi di partito dio è morto..." così scriveva Guccini in una sua famosa canzone degli anni '60.
Basta sostituire dio con democrazia ... ed è tutto chiaro.