mercoledì 23 luglio 2014

Un'altra idea di mondo

http://www.unaltraideadimondo.it/index.html
Mentre a Roma sembra che il problema principale del paese sia la riforma del senato, la crisi economica continua a mordere e i posti di lavoro continuano a diminuire. Il Pil previsto per quest'anno ad un +0,8% pare non andrà oltre uno striminzito +0,3%.  I dati Istat sulla nostra economia non danno molte speranze per una ripresa che appare ancora lontana.
Nessuno sembra voler vedere che questa crisi non è solo economica ma di sistema. Un sistema economico ed una visione di mondo non più sostenibili che in questi anni, sotto la dittatura del trinomio consumo/profitto/Pil  e di una globalizzazione che si può "solo subire e non controllare", ha visto la finanza creativa sostituirsi all'economia reale passando dai beni reali ai beni virtuali. Un sistema che invece di redistribuire la ricchezza con giustizia ed equità ha aumentato la differenza tra ricchi e poveri:
  • “La forbice tra ricchi e poveri nel mondo si allarga sempre di più. Pochi forse sanno, che gli 85 uomini più ricchi del pianeta detengono una ricchezza pari a quella di metà della popolazione mondiale. (rapporto di ricerca Working for The Few, diffuso dall'ong Oxfam alla vigilia del World Economic Forum di Davos. Lo studio intreccia la lista dei milionari stilata da Forbes nel 2013 con un rapporto Credit Swisse, il Global Wealth Report 2013, che analizza i trend della ricchezza globale)”. 
  • “Nel nostro paese il 10 per cento delle famiglie italiane più ricche possiede nel 2012 il 46,6 per cento della ricchezza netta familiare totale, contro il 45,7 per cento del 2010” - Dati Bankitalia riferiti al 2012 
Un sistema che non tiene conto del consumo delle risorse che il nostro pianeta ci mette a disposizione. Risorse che non sono illimitate:
  • Il 20 agosto del 2013 (nel 2012 era il 23 agosto): l'umanità ha finito di consumare le risorse che il nostro pianeta è in grado di produrre in un anno in modo sostenibile e quindi, per arrivare al 31 dicembre, inizia a consumare le scorte, il “capitale natura”, impoverendolo. I dati del Global Footprint Network’s mostrano che ora stiamo usando le risorse ecologiche e i servizi naturali ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo.
Se poi guardiamo alla situazione nella nostra provincia (Brescia) sono tante le aziende che chiudono e che operano riduzioni drastiche di stipendi cancellando, in un colpo solo, diritti acquisiti da anni di lotte sindacali; spesso, copiando l'ad della Fiat Marchionne (quello da sostenere senza se e senza ma), si disdicono i contratti nazionali e si impongono contratti privati che mettono i lavoratori su un piano di "nuova schiavitù".
E' evidente che così non si può andare avanti, non possiamo continuare a mettere le toppe ad un sistema che non è più in grado di garantire un futuro dignitoso alla maggior parte della popolazione mondiale.
E' necessario trovare "insieme" nuove domande, nuove proposte, nuove soluzioni: una nuova idea di mondo che rimetta al centro l'uomo, il suo benessere e la sua felicità.
Quel che proverò a fare nel mio blog è raccontare quanti stanno già lavorando con impegno a questo progetto cominciando oggi a segnalare l'associazione "Un altra idea di mondo"  nata da un'idea di Laura Puppato nell'aprile del 2014. Qui potete trovare il manifesto dell'associazione, qui lo statuto e qui la pagina per iscriversi.
Se qualcuno vuole suggerire testi, libri, articoli, progetti, idee, ecc... che si prefiggono di promuovere un altra idea di mondo puo farlo scrivendo a questo indirizzo: massimo.balliana@gmail.com .

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